Emergenza coronavirus, Beppe Sala presenta il piano per la riapertura di Milano nella fase 2.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il sindaco di Milano Beppe Sala ha illustrato quello che dovrebbe essere il progetto per la riapertura di Milano, che si prepara alla fase due dell’emergenza coronavirus con una serie di provvedimenti che serviranno ad evitare assembramenti.
Fase 2, Sala, “Fino a che non riapre Milano non ci sarà una vera riapertura del Paese”
Nella prima parte della sua intervista al CorSera Sala ha commentato l’ipotesi, rilanciata da Patuanelli, di riaprire a zone, uno scenario criticato dal governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, tra gli altri.
“Bisogna tenere in giusta considerazione il parere della scienza e poi la politica si prende le sue responsabilità. Certo, non mi sfugge che siamo la capitale economica del Paese e fino a che non riapre Milano non ci sarà una vera riapertura del Paese. Per quanto mi riguarda, più che sul quando voglio dire la mia sul come”.
Sala presenta il piano per la riapertura di Milano
Sala ha poi presentato il piano di Milano per la graduale ripresa delle attività e riapertura della città.
“Stiamo lavorando a un piano per la riapertura che presenteremo settimana prossima, ma per riaprire sono necessarie tre condizioni. La prima è banale: ci venga comunicato con un certo anticipo perché non si possono riorganizzare i servizi in 48 ore. La seconda è fondamentale: noi facciamo la nostra parte riorganizzando, per esempio, i trasporti e le metropolitane, ma se anche gli altri non fanno la loro parte diventa tutto inutile”.
“Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta. E arriviamo al dunque: se il commercio non si mette d’accordo sullo scaglionare gli orari dei negozi, se il ministero dell’Istruzione non regola gli orari delle lezioni, il sistema non regge. Bisogna lavorare sui tempi della città”.
Sala, “Cerchiamo di aiutare le famiglie”
Resta poi il nodo legato ai bambini, con i genitori che potrebbero tornare in ufficio nel corso delle prossime settimane, mentre i bambini potrebbero tornare a scuola solo a settembre, se non addirittura ad ottobre e a scaglioni.
“Cerchiamo di aiutare le famiglie permettendo ai bambini di passare qualche ora all’aperto. Stiamo facendo un censimento dei cortili delle scuole e dei parchi utilizzabili. Più che didattica pensiamo al gioco e allo sport, mantenendo i distanziamenti e le protezioni. A esempio tutti i giochi saranno lavabili e per i pasti stiamo studiando soluzioni più sicure e semplici rispetto alla mensa. Daremo la precedenza a chi non può tenere i bambini. Sono tante le famiglie che mi chiedono un aiuto perché hanno bisogno di tornare al lavoro. Così come sono tante le richieste di aiuto dei giovani”.
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